sabato 18 ottobre 2008

Prima dei concimi Montedison, dei depuratori e degli inceneritori

... il problema di fertilizzare i campi era risolto con la "cacata di vacca", da sempre, anche prima della Montedison. Il letamaio era il suo luogo di raccolta e fermentazione per poi prendere la strada dei campi su una treggia, più corta di quella per il fieno, e fatta con il fondo e i lati di tavole per contenere lo sversamento del liquame.
Contribuiva non poco, specie per gli orti, la gemella "cacata di pecora".







A entrambe si aggiungevano, in un perfetto virtuosismo pre-raccolta differenziata, la "cacata di cristiano".

E così lo smaltimento dei rifiuti, almeno quelli fecali, era felicemente risolto e con grande soddisfazione di tutti, dagli ecologisti (che ancora non c'erano) agli amministratori locali e fino ai diretti interessati.


Poi vennero i tempi duri, e qualche cervellone inventò l'economia industriale dove ... non c'era più spazio per una cacata ..., fosse di vacca, di pecora o di cristiano.

Grande consulto tra i massimi "esperti di cacata" ... e ne nacque prima il metodo di coprire con cemento l'alveo dei fiumi e poi il depuratore, almeno per la città, e da lì a poco anche l'inceneritore che, pare, risolva il problema estetico, ma nessuno degli altri problemi, che è come dire ... "L'Ufficio Complicazione Affari Semplici è sempre in agitazione".


E se non bastasse, la politica fece il resto, creando enti e aziende per gestire tanta fantasia e dar da mangiare, con i soldi dei contribuenti, ovviamente, a chi non ha niente da fare, o meglio a qualche "trombato" o riciclato della politica o al quale si deve una pagnotta per aver portato voti.

E così, per evitare qualche batterio pericoloso, come quelli fecali, ci si accontenta, con gran soddisfazione degli "smaltitori" che fanno soldi a palate, di morire di tumore e di altre amene malattie venute chissà da dove, compresa l'infertilità delle coppie che è sempre in aumento.


(nell'immagine: granuli di perfosfato triplo)

Per raccogliere i rifiuti fecali di animali domestici e persone si usava la stabbiara, o letamaia, poi detta concimaia, la quale spesso era situata o nella stessa stalla sotto l'abitazione, o in un terreno abbastanza vicino (per chi ne disponeva).

La stabbiara era anche un metro di valutazione fiscale, e da quanto era grande, considerando che una vacca produce ogni mese tanto letame quanto pesa, si poteva desumere quante bestie aveva il proprietario e, di conseguenza, la ricchezza della famiglia, poichè per mantenere le vacche occorrono campi a fieno, e con le vacche stesse si possono lavorare i seminativi che, producendo una certa eccedenza di cereali da rivendere, fornivano una risorsa economica diretta alla famiglia del contadino per poter acquistare al mercato le merci che non venivano prodotte in casa.


Che lo sterco di vacca fosse prezioso ce lo dicono anche gli indiani. Negli anni '50, infatti, il governo indiano promosse la diffusione della radio anche nelle campagne con una radiolina la cui carcassa era fatta appunto con questo materiale di base e l'aggiunta di una resina vegetale, sulla quale venivano montati i pochi transistor per ricevere il segnale e un apparato di amplificazione, ancorchè modesto e rudimentale. A tale scopo sfruttarono la già efficientissima rete di raccoglitori di sterco, usato anche come combustibile.
Chissà se avranno proseguito anche con le carcasse dei teletonini?
Mi scuso per il fatto di presentare vacche indiane, ma dalle nostre parti sono così rare ... ad ogni modo, appena avrò l'occasione di fotografarne una, sostituirò l'immagine che è stata tratta da questo sito web.
Mentre queste sono vacche francesi, decisamente più grasse di quelle indiane.
(vedi anche l'articolo di Vandana Shiva, L'economia della mucca)

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