No !
Con il carbone si scaldavano in città come Sassoferrato, Fabriano e Roma, mentre nelle frazioni si scaldavano direttamente con la legna da ardere tagliata nei boschi e utilizzata nel camino.
Il carbone era più raffinato, più da "signori" (occupa poco posto, fa poca cenere), e dalle nostre parti veniva usato solo per cucinare d'estate, quando non si accendeva il camino.

Per i giovani occorre precisare - e in questo senso anch'io sono giovane, in quanto non l'ho visto direttamente perchè non lo si usava già più - che il carbone è un prodotto ricavato dalla legna, direttamente sul luogo del taglio della legna, in un apposito ripiano del terreno detto, appunto, piazzola da carbone, costruito nel bosco spianando un pezzetto di terreno di 8-10 metri di diametro, e facendoci la carbonaia.

Qui ne vediamo una presso il Romitorio. Sgarufando con gli scarponi tra l'erba viene alla luce il ripiano della carbonaia se non è stato ricoperto troppo dal terreno e dalla vegetazione.
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